Palazzo Pitti, l'imponente costruzione del quattrocento, in via Pitti, s'innalza su una superficie di oltre tre ettari: fu progettata a due piani, oltre il pianterreno, dal Brunelleschi alla metà del XV secolo per il ricco mercante Luca Pitti. La fabbrica, sotto la direzione di Luca Fancelli, fu interrotta e ripresa quando l'edificio fu acquistato da Eleonora di Toledo (1550), che lo volle ampliare affidando l'incarico all'Ammannati, autore anche del magnifico cortile. Gli architetti Giulio e Alfonso Parigi lo ingrandirono tra il 1620 e il 1640, rispettando lo stile del Brunelleschi. Passato ai Lorena, l'edifico si arricch́ di due ronḍ, ossia le due ali, terminati da G. M. Paoletti e P. Poccianti nella prima metà dell'Ottocento insieme alla palazzina della Meridiana. Fu dal 1549 dimora granducale e, nei sei anni in cui Firenze fu capitale, palazzo Pitti divenne la reggia sabauda.