A Palazzo Vecchio o Palazzo della Signoria, in piazza della Signoria, è passata tutta la storia Fiorentina e in parte quella italiana: ospitò nell'Ottocento i governi provvisori italiani, la camera dei deputati e il ministero degli Esteri quando Firenze fù capitale del regno. Ora è sede del municipio. Se ne iniziò la costruzione attribuita, ad Arnolfo di Cambio, nel 1299 ed ebbe successivi interventi fino alla fine del Cinquecento ad opera del Vasari, di B. del Tasso e del Buontalenti. Sulla scalinata da destra a sinistra si innalzano il gruppo di Ercole e Caco modesta opera plastica di Baccio Bandinelli; la copia del famoso David di Michelangelo (l'originale è alla galleria dell'Accademia); il magnifico gruppo bronzeo di Donatello raffigurante Giuditta e Oloferne; il leone che regge lo stemma col giglio di Firenze, detto il Marzocco, copia di una scultura di Donatello, ora al museo nazionale. La nobilissima e severa costruzione a bugne è ingentilita da bifore e termina con un solenne coronamento aggettante a merlatura guelfa su cui si innesta la torre trecentesca terminante con merli ghibellini, detta d'Arnolfo. Si accede all'interno del cortile con portici rielaborato nel 1470 da Michelozzo, riccamente decorato da vari artisti sotto la direzione del Vasari nel 1565. Una fontana centrale sorregge una copia del gruppo bronzeo del Verrocchio, ora posto in una delle sale. Del Vasari è anche la sistemazione interna. Nel salone dei cinquecento, al primo piano, si trovano pitture del Vasari e dei suoi allievi sulla storia fiorentina, sculture marmoree di V. de'Rossi raffiguranti Storie d'Ercole e arazzi del XVII secolo. A sinistra è la parte rialzata dove il granduca sedeva per le udienze, ed è appunto chiamata l'Udienza; la ornano sculture di B. Bandinelli, di V. de'Rossi e del Caccini. A destra in una nicchia è collocato il gruppo della Vittoria bella scultura in marmo di Michelangelo. Da una porticina si accede allo studiolo di Francesco I , dove il principe meditava e raccoglieva tesori segreti; i pannelli sul soffitto sono di Francesco Morandini detto il Poppi; nella parte alta delle pareti si trovano pitture del Vasari altre opere sono del Bronzino, dell'Ammannati, del Giambologna. Da una porta a muro per una scala, si giunge al tesoretto, sontuosamente decorato, rifugio segreto di Cosimo I. Il quartiere di Leone X , con dipinti del Vasari, la sala degli Otto di Pratica e la sala dei Dugento, ornata da arazzi e da splendidi soffitti di Benedetto da Maiano, sono occupati dagli uffici comunali. Al secondo piano si visita la sala dei Gigli, con grande affresco del Ghirlandaio e soffitto di Giuliano da Maiano: di Benedetto da Maiano è il portale sormontato dalla statua del Battista che introduce nella sala dell'Udienza.